L’era del cugino, che si preoccupa della pubblicazione di contenuti sui social sembra essere sempre più vicina al proprio superamento. Non ce ne voglia il fantomatico parente, ma le aziende sembrano aver capito in definitiva tutto il potenziale offerto loro da questi canali, soprattutto quando alla semplice comunicazione di servizio vengono affiancate vere e proprie strategie di marketing.
Di fatto, nella contemporanea esperienza di consumo, il mercato pieno delle sue offerte e dei suoi variegati prodotti si ritrova a dover lottare giornalmente con fiumi di competitor, pronti ad avere la meglio in termini di visibilità e di posizionamento del brand. È per questo che una semplice pubblicazione sui social network non basta.
Davanti al muro fortificato della propria concorrenza, occorre ripensare il proprio modo di agire, andando ad occupare in modo strategico tutti quei piccoli spazi e momenti che permettono all’utente di scoprirti, di valutare i tuoi prodotti e/o servizi e successivamente di acquistarli.
Come suggeritoci da Google, il customer journey che si trova a vivere oggi l’utente, è frammentato e fatto di “micro momenti” riassumibili in:
I-want-to-know · I-want-to-go · I-want-to-do · I.want-to-buy
Pertanto, l’azienda e quindi il brand che rappresenta deve riuscire a intercettare tramite questi canali i bisogni reali e contingenti del consumatore, fornendo loro soluzioni a domande e bisogni di acquisto affini alla necessità che caratterizzano quel preciso momento. È in questo momento che si fa spazio la necessità di superare il cugino per scegliere marketers in grado di conoscere i bisogni del mercato e di costruire su questo un’esperienza di acquisto performante.
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